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Croce e crocifisso

Dei simboli, della religione, della salvezza…

Disse allora Gesù: «Quando avrete innalzato il Figlio dell’uomo, allora conoscerete che Io Sono e che non faccio nulla da me stesso, ma parlo come il Padre mi ha insegnato. Colui che mi ha mandato è con me: non mi ha lasciato solo, perché faccio sempre le cose che gli sono gradite».Gv 8, 28-29

«…un dialogo con questo mistero della croce, con questo Dio che si è fatto peccato, per amore a me». … «ognuno di noi può dire: “per amore a me”»

«Come porto io la croce: come un ricordo? Quando faccio il segno della croce, sono consapevole di quello che faccio? Come porto io la croce: soltanto come un simbolo di appartenenza a un gruppo religioso? Come porto io la croce: come ornamento, come un gioiello con tante pietre preziose d’oro?»…
«ho imparato a portarla sulle spalle, dove fa male?».
«Ognuno di noi oggi — ha continuato Papa Francesco — guardi il crocifisso, guardi questo Dio che si è fatto peccato perché noi non moriamo nei nostri peccati e risponda a queste domande che io vi ho suggerito».Papa Francesco 4.4.2017 – omelia su Gv 8,21-30 e Nm 21,4-9
«la salvezza viene soltanto dalla croce, ma da questa croce che è Dio fatto carne: non c’è salvezza nelle idee, non c’è salvezza nella buona volontà, nella voglia di essere buoni, no, l’unica salvezza è in Cristo crocifisso, perché soltanto lui, come il serpente di bronzo significava, è stato capace di prendere tutto il veleno del peccato e ci ha guarito lì» Papa Francesco stesso rif.