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Conclusioni

Continua la pubblicazione de Il Dono: capitolo VIII

Tante altre cose ci sarebbero da dire e da scrivere sul “sogno” di un partito democratico nuovo e diverso che possa tornare ad essere interprete coraggioso della vita politica del Paese e guida sicura del futuro delle nostre comunità.

Di una cosa sono assolutamente certo: che l’accidia irresponsabile può fare danni maggiori delle scelte, di condanna e di rifiuto, che hanno indotto tanti amici ad abbandonare quel partito, in parte per stizza, in parte per un’emozione ragionata rispetto alla convinzione dell’inutilità di una politica insopportabile.

Per questo, ho pensato di dover fare questo piccolo “dono” agli amici e parenti che hanno messo in dubbio la mia lucidità rispetto alle ultime opzioni di voto. Al momento, resto, ancora, convinto che le mie siano state scelte “di libertà e di liberazioneinsieme: libertà, perché sono sicuro di essere riuscito a non farmi prendere in giro, ancora una volta, da una classe dirigente inaffidabile; liberazione, perché probabilmente ho dato il mio modesto contributo per liberare il Paese da certe presenze politiche dannose rispetto al bene di tutti.

Qualcuno potrebbe obiettare che sono passato “dalla padella alla brace”: che se il risultato è stato quello del governo giallo-verde e della sua difficoltà a fare proposte di governo credibili, avrei concorso al peggioramento della vita delle nostre comunità e soprattutto della parte più debole della società.

Rispetto a ciò, debbo, in tutta onestà, ammettere che la mancanza di preparazione della classe dirigente, giallo-verde, (che si è trovata, per caso, a guidare il Paese) ha mostrato lacune, incertezze ed incapacità tali da non lasciar prevedere molto di buono. Ciò, malgrado i propositi dichiarati da costoro e pur se potrebbe essere presto per esprimere un giudizio definitivo sui risultati finali.

Sono, tuttavia, convinto che la mia quota-parte di responsabilità sia di gran lunga inferiore a quella dei personaggi politici che (nel PD e fuori da esso) contribuito, in questi ultimi decenni, al successo del Movimento 5Stelle e della Lega! 

Purtroppo, quasi nessuno dei coautori della più grave delle disfatte politiche della storia italiana è disposto non solo a fare un passo indietro ma nemmeno ad avviare una seria riflessione sul risultato negativo e sulle scelte successive che li hanno condannati, nell’immediato, all’irrilevanza.

Ora, pur restando cauto sui giudizi rispetto ai risultati finali che il nuovo governo otterrà, resto sinceramente preoccupato dell’evoluzione futura della scena politica italiana, che potrebbe registrare il successo di una destra pericolosamente fascista e razzista.

Per questo, mi permetto di regalare questa modesta riflessione a quei simpatizzanti ed elettori del PD che hanno scelto l’astensione o altre bandiere. Sicché, se dovesse servire ad avviare un dibattito serio anche nel più piccolo dei circoli del partito che porti alla concreta assunzione di responsabilità di quelli i cui comportamenti hanno originato la disfatta, potrei già essere contento. Se, poi, certe valutazioni e certi giudizi dovessero incoraggiare tanti altri ad una più intensa partecipazione orientata a scelte di cambiamento e di rinnovamento, potrei persino “ripensare” il giudizio negativo che ancora mi accompagna.

In ultimo, se uno dei tanti amici con i quali ho provato a dialogare senza successo, perché si sono, anch’essi, chiusi a riccio a difesa del partito contro i nuovi “barbari” della politica italiana (quelli che, secondo l’opinione dei “tifosi” del PD, porteranno il Paese allo sfascio) riuscisse, leggendo queste brevi note, a ragionare con un minimo di obiettività rispetto agli errori commessi dai politici che essi ancora difendono, anche in questo caso potrei ritenermi soddisfatto per non aver sprecato il mio tempo.

In questi ultimi anni ho avuto la gioia di diventare nonno e mi è capitato di leggere, spesso, ai cinque nipotini, la favola dei “tre porcellini”. Nella favola, l’atteggiamento dei porcellini è di duplice natura: due di loro, pur temendo l’arrivo del lupo continuano a giocare ed a divertirsi, allegri e spensierati, limitandosi a costruire due fragili casette. Solo il terzo si impegna, sudando e sacrificando tutto il suo tempo e le sue energie, per realizzare una casa solida e resistente al probabile assalto del lupo. Sicché sarà lui quello che salverà i due fratellini al momento giusto.

Il “lupo”, nella vita sociale e politica italiana, è arrivato da tempo, ha occupato le istituzioni e minaccia una “razzia” dei valori di democrazia e libertà, per tutti, soprattutto per i nostri figli e nipoti. Perciò, non dovremmo permettere che pochi incoscienti continuino a ballare ed a divertirsi senza fare niente per salvare la casa di tutti!  Se la morale della favola riuscivano a capirla, quando erano piccoli, i miei nipoti, spero che possano apprezzarla, oggi, tanti cosiddetti dirigenti politici che ancora si comportano come se niente fosse accaduto.

Quello che più mi stupisce è la difficoltà, da parte di alcune persone intelligenti che ancora militano nel PD, a comprendere che una situazione straordinaria ed eccezionale (come quella che vive attualmente il partito), meriterebbe una risposta altrettanto nuova e fantasiosa, non inquadrabile secondo i vecchi schemi (i soliti tre o quattro candidati, in rappresentanza delle anime, o correnti, diverse del partito, tra cui scegliere il nuovo segretario con primarie “farlocche” che si concludano con un apparente concordia).

Quello che serve, a mio modesto avviso, è un’intesa “unanime, vera e sincera”, che registri, da un lato, il passo indietro “effettivo” di tutti i corresponsabili del disastro e, dall’altro, un rilancio “unitario” del Partito con uomini, idee e progetti rivoluzionari, entusiasmanti e credibili per la pubblica opinione.  

Perciò, se alcuni elettori e simpatizzanti del Partito Democratico si lasciassero guidare dalle mie preoccupazioni per dedicare un po’ del loro tempo, insieme ad altre persone di buona volontà (meglio giovani), per rivoluzionare il partito e per “cambiarne radicalmente la testa”, raccogliendo, anche in minima parte, le idee ed i suggerimenti contenuti in questa modesta riflessione, sarei io ad apprezzare un “dono” tanto bello quanto inatteso!

Che sarebbe immensamente gradito perché riuscirebbe, finalmente, a riconciliarmi con la Politica e con la sua straordinaria bellezza!