Politica

Querida Irpinia

Accade spesso che, in un determinato luogo, gli operatori pastorali intravedano soluzioni molto diverse per i problemi che affrontano, e perciò propongano forme di organizzazione ecclesiale apparentemente opposte… [e si crea conflitto senza risolvere nulla]
Così Papa Francesco in “Querida Amazonia” – ma questo è vero, molto vero, anche per noi, (anche quando gli “operatori pastorali” non sembrano stanchi e disincantati, senza slanci) e vale, molto, da noi, anche per la “politica”. Nelle zone interne del Sud gli “stili di vita” (terribile espressione) non sono, per moti aspetti, così diversi dal resto d’Europa – molti vanno a lavorare a Milano o a Zurigo, a Francoforte o a Londra integrandosi molto rapidamente, ma le differenze ci sono. Le differenze sono i punti di forza che gli “emigranti” si portano “appresso” e spesso sono determinanti, le differenze sono, anche, i punti di debolezza che restano qui, facendoci lentamente affondare.
Spesso…, in un determinato luogo, …[si] intravedano soluzioni molto diverse per i problemi che [si] affrontano, e perciò [si] propongano forme di organizzazione … apparentemente opposte. Questo il Papa lo scrive per l’evangelizzazione, ma il discorso vale pari pari per lo sviluppo. Tutto si risolve – continua Francesco, citando e proponendo l’applicazione di Evangeli Gaudium 228 – «su di un piano superiore che conserva in sé le preziose potenzialità delle polarità in contrasto».
Su di un piano superiore!
Come se fosse facile innalzare il livello. Ma questo è lo stile cristiano, per esempio: Avete inteso che fu detto agli antichi: “Non ucciderai; chi avrà ucciso dovrà essere sottoposto al giudizio”. Ora io vi dico: chiunque si adira con il proprio fratello dovrà… Chi poi dice al fratello: “Stupido”, dovrà… . Se dunque tu presenti la tua offerta all’altare e lì ti ricordi che tuo fratello ha qualche cosa contro di te, lascia lì il tuo dono davanti all’altare, va’ prima a riconciliarti con il tuo fratello e poi torna a offrire il tuo dono (Matteo 5,21-24). Si passa al livello superiore si estirpa la radice della violenza, si cerca la pace per primi…
Ma come fare? “Hanno Mosè e i profeti; ascoltino quelli”. I profeti ci sono – alcuni parlano anche in queste pagine – ascoltiamoli e … lavoriamo molto per il “Regno”: tutto il resto ci sarà dato in sovrabbondanza.
Guardatevi attorno, il vino nuovo già c’è, non lo lasciamo scorrere via, prepariamo le botti nuove – devono essere nuove! – per portarlo a maturazione.
O ce ne vogliamo andare anche noi?

Querida Irpinia, Querida Italia, Querida…
Di seguito trovate il n. 104 e 105 di Querida Amazonia ed il n.288 di Evangelii Gaudium per mettersi al lavoro…

QA 104. Accade spesso che, in un determinato luogo, gli operatori pastorali intravedano soluzioni molto diverse per i problemi che affrontano, e perciò propongano forme di organizzazione ecclesiale apparentemente opposte. Quando succede questo, è probabile che la vera risposta alle sfide dell’evangelizzazione stia nel superare tali proposte, cercando altre vie migliori, forse non immaginate. Il conflitto si supera ad un livello superiore dove ognuna delle parti, senza smettere di essere fedele a sé stessa, si integra con l’altra in una nuova realtà. Tutto si risolve «su di un piano superiore che conserva in sé le preziose potenzialità delle polarità in contrasto». Altrimenti il conflitto ci blocca, «perdiamo la prospettiva, gli orizzonti si limitano e la realtà stessa resta frammentata».
QA 105. In nessun modo questo significa relativizzare i problemi, fuggire da essi o lasciare le cose come stanno. Le autentiche soluzioni non si raggiungono mai annacquando l’audacia, sottraendosi alle esigenze concrete o cercando colpe esterne. Al contrario, la via d’uscita si trova per “traboccamento”, trascendendo la dialettica che limita la visione per poter riconoscere così un dono più grande che Dio sta offrendo. Da questo nuovo dono, accolto con coraggio e generosità, da questo dono inatteso che risveglia una nuova e maggiore creatività, scaturiranno, come da una fonte generosa, le risposte che la dialettica non ci lasciava vedere. Ai suoi inizi, la fede cristiana si è diffusa mirabilmente seguendo questa logica, che le ha permesso, a partire da una matrice ebraica, di incarnarsi nelle culture greca e romana e di assumere al suo passaggio differenti modalità. Analogamente, in questo momento storico, l’Amazzonia ci sfida a superare prospettive limitate, soluzioni pragmatiche che rimangono chiuse in aspetti parziali delle grandi questioni, al fine di cercare vie più ampie e coraggiose di inculturazione.
EG 288. In questo modo, si rende possibile sviluppare una comunione nelle differenze, che può essere favorita solo da quelle nobili persone che hanno il coraggio di andare oltre la superficie conflittuale e considerano gli altri nella loro dignità più profonda. Per questo è necessario postulare un principio che è indispensabile per costruire l’amicizia sociale: l’unità è superiore al conflitto. La solidarietà, intesa nel suo significato più profondo e di sfida, diventa così uno stile di costruzione della storia, un ambito vitale dove i conflitti, le tensioni e gli opposti possono raggiungere una pluriforme unità che genera nuova vita. Non significa puntare al sincretismo, né all’assorbimento di uno nell’altro, ma alla risoluzione su di un piano superiore che conserva in sé le preziose potenzialità delle polarità in contrasto.