Politica

…per uscire dal nero

Epidemie, terremoti, sovrani illuminati, re, vice re, mezzi re, giacobini, masanielli, guerriglieri, fascisti, monarchici, democristiani, comunisti, presidenti, mariuoli grandi e piccoli …
tutto questo non è bastato per convincerci a combattere il nero nel posto dove, dicono, abita il sole
.

Le due facce del nero particolarmente radicate nella cultura della nostra terra.

Radici profondissime ed antiche, per conoscerle ed estirparle…

1 – Il fascismo eterno

«Ritengo sia possibile indicare una lista di caratteristiche tipiche di quello che vorrei chiamare l’”Ur-Fascismo”, o il “fascismo eterno”. L’Ur-Fascismo è ancora intorno a noi, talvolta in abiti civili. Sarebbe così confortevole, per noi, se qualcuno si affacciasse sulla scena del mondo e dicesse: ‘Voglio riaprire Auschwitz, voglio che le camicie nere sfilino ancora in parata sulle piazze italiane!’ Ahimè, la vita non è così facile. L’Ur-Fascismo può ancora tornare sotto le spoglie più innocenti. Il nostro dovere è di smascherarlo e di puntare l’indice su ognuna delle sue nuove forme – ogni giorno, in ogni parte del mondo.» – Umberto Eco 1997.

La lista che segue, pur ispirandosi evidentemente ad Umberto Eco, coincide solo parzialmente con la sua.
I virgolettati «…» sono di U. Eco.

Sincretismo, il culto delle tradizioni mettendo insieme elementi, anche contradittori, purché riferiti ad una mitica età felice del passato (l’idolo delle origini). Si urla: “può essere accolto solo chi si adatta al nostro modello di vita” e poi si proclamano le proprie radici cristiane; si mescolano riti cristiani e manifestazioni paganeggianti; si usano simboli e Nomi in modo improprio e così via.

Paura della differenza: «L’Ur-Fascismo cresce e cerca il consenso sfruttando ed esacerbando la naturale paura della differenza. Il primo appello di un movimento fascista o prematuramente fascista è contro gli intrusi. L’Ur-Fascismo è dunque razzista per definizione» “Fermiamo l’invasione”: incolpare gli stranieri o gli omosessuali o gli ebrei o i meridionali per ciò che va male, chiedere di bloccarne l’arrivo e di cacciare quelli presenti…

Egoismo, si esaspera la frustrazione individuale o sociale (spesso ingiustificata). «Una delle caratteristiche tipiche dei fascismi storici è stato l’appello alle classi medie frustrate, a disagio per qualche crisi economica o umiliazione politica, spaventate dalla pressione dei gruppi sociali subalterni». Prima gli Italiani, prima i Veneti, prima i Trevigiani… Gli immigrati se la spassano e c’è chi non riesce ad arrivare alla fine del mese; l’Europa impone doveri al nostro popolo; con i soldi che spendiamo per i politici il popolo starebbe benissimo…

Nazionalismo, «A coloro che sono privi di una qualunque identità sociale si dice che il loro unico privilegio è il più comune di tutti, quello di essere nati nello stesso paese». Per rafforzare l’identità sono, poi, “necessari” dei nemici, che “devono essere” contemporaneamente troppo forti e troppo deboli. Ecco il complottismo: i protocolli dei Savi di Sion, i poteri forti, la finanza internazionale, il piano Kalergi e la sostituzione etnica e così via.

Irrazionalismo, «L’azione è bella di per sé, e dunque deve essere attuata prima di e senza una qualunque riflessione.» Pensare non è virile, è perdere tempo. Qualsiasi problema si risolve con misure rapide, drastiche, facili da spiegare anche se non realistiche. La cultura è fine a sé stessa oppure è pericolosa, si allea con i nemici e porta all’abbandono dei valori tradizionali. Bisogna diffidare dei “professoroni”. Gli stranieri “ci invadono, siamo in pericolo” però li possiamo riaccompagnare a casa senza problemi. Dobbiamo uscire dall’Europa che ci sottomette e contemporaneamente dobbiamo fare la voce grossa in Europa perché siamo forti. Gli omosessuali non devono esistere, devono essere espulsi dalla “famiglia”. Si utilizzano intensamente le “moderne tecnologie”, ma si demonizza la modernità.

Elitismo, tipicamente aristocratico per il fascismo diventa “elitismo popolare”. I “seguaci” sono i cittadini migliori, sono presentati come tutto il popolo eccetto la parte deteriore: i deboli, i diversi, i buonisti, i politici, i traditori.

Populismo, i diritti individuali dei cittadini, quelli delle comunità intermedie sono sostituiti dalla “volontà popolare” non più determinata dalla quantità di persone ma dalla “qualità di popolo”. Solo il capo esprime la “comune volontà popolare”, ma, poiché una quantità di persone non può mai avere una sola volontà, il capo chiede continuamente i “pieni poteri” per zittire i dissidenti, i “traditori del popolo”, aprire il parlamento come una scatola… . E così «… si profila un “populismo qualitativo” Tv o Internet, in cui la risposta emotiva di un gruppo selezionato di cittadini può venire presentata e accettata come la “voce del popolo”» (U.Eco 1997).

Bellicismo, Eroismo, «Non c’è lotta per la vita, ma piuttosto “vita per la lotta”. Il pacifismo è allora collusione col nemico; il pacifismo è cattivo perché la vita è una guerra permanente.» L’eroe armato (culto delle armi) che sfida la morte, premio per una vita eroica, e si vanta delle morti dei nemici, degli invasori… si fa giustizia da solo, fa le barricate contro gli stranieri…

Neo-lingua, «tutti i testi scolastici nazisti o fascisti si basavano su un lessico povero e su una sintassi elementare, al fine di limitare gli strumenti per il ragionamento complesso e critico.» Un lessico ridotto per i seguaci, poche parole chiave per illudersi di avere un comune sentire, ma lasciando intatte le ambiguità, incomprese le complessità, indescrivibili le povertà.

Per uscire dal nero, la scuola, la famiglia, le parrocchie, le comunità cristiane, la società civile, il governo… devono …, devono …, No, non si può ricadere sempre nella sterile ed inutile retorica: le “belle parole” le abbiamo sentite 10000 volte.

La scuola, quando funziona, è una potente cura preventiva contro il fascismo, e la maggior parte delle scuole funzionano, spesso al minimo, ma funzionano, e quando si diagnostica il fascismo (un docente, un genitore, un ragazzo), il fascista può essere messo in “quarantena” fino a quando non guarisce. Gli strumenti ci sono: legislativi, didattici e sociali.

La comunità cristiana è un rimedio naturale al fascismo: quando più ci avviciniamo a Cristo più diventiamo incompatibili con il fascismo. La Parola incarnata non consente alcun compromesso. In Europa la chiesa cattolica e protestante nelle diverse confessioni ufficiali, vaccinata dalle ambiguità, dagli errori del passato, capace di espellere le tossine interne, è un potente argine ed un’efficace medicina per questa malattia.

2 – Il nero e la camorra

Le tasse, “tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva.” art.53, il nero è nascondere la propria capacità contributiva: una “ingiustizia profonda”, generatrice di diseguaglianze perverse. Le tasse sono necessarie per il funzionamento di tutti i servizi pubblici, ad esempio: – la mancanza di personale negli ospedali è strettamente collegata al mancato introito fiscale, un medico che fa 300 visite al mese e ne dichiara 30 non consente l’assunzione di uno, forse due dottori per il pronto soccorso, una parrucchiera ben avviata che non fattura nulla, mediamente non consente l’assunzione di uno o due infermieri; – la realizzazione di infrastrutture (che produce anche lavoro) è fortemente penalizzata da questo “peccato” e … e gli esempi potrebbero, ovviamente, continuare per ore. Le tasse vanno pagate in ogni caso, anche se “il governo non ci piace”, anche se comanda “Nerone” (Romani 13, 6–7), ognuno deve fare il proprio dovere, non è serio, né onesto “nascondersi” dietro i grandi evasori: l’evasione dei cittadini “comuni” è stimata tra il 60 e l’80 per cento di quella totale, cioè anche se si colpissero tutti i “grandi” il problema sarebbe ridotto, ma non risolto.

L’equità fiscale, “Il sistema tributario è informato a criteri di progressività.”? art.53, il carico fiscale è eccessivo: molti cittadini dichiarano di essere costretti a non pagare le tasse per necessità, ma molto spesso questo non è vero: un semplice confronto con il tenore di vita smaschera subito i disonesti; e questa disonestà altera a sua volta la progressività, l’equità. Vi sono, è vero, quelli che realmente non riescono a far quadrare i conti. Per farli uscire dall’illegalità (vedi sotto), è necessario che il “legislatore” preveda dei “percorsi di uscita dal nero” che proteggano il cittadino che deve riemergere; un forte contributo può venire dalle comunità cristiane (associazioni, gruppi, Caritas) con l’attivazione di iniziative di supporto ai percorsi di uscita sul modello (potenziato e rimodulato) delle iniziative anti usura.

Il lavoro nero, è il compagno indissolubile dei redditi nascosti, senza contributi, senza orari, senza sicurezze, impianti fuori norma, locali insalubri… caporali, materiali di dubbia provenienza, rifiuti nascosti o bruciati, inquinamento, distribuzione clandestina, concorrenza sleale… Non si tratta, allora, solo di non evadere, ma di dover regolarizzare tutto: allora venire alla luce, uscire dall’illegalità diventa costosissimo, complicatissimo e rischioso; per questo si deve parlare di percorsi di uscita.

La corruzione, la grande e la piccola corruzione che quasi, è più dannosa, pericolosa della grande, si nutre ed è nutrita dal nero; si infila in tutti gli affari, crea connivenze, guadagni facili e criminali; alterando i controlli consente tutto quello che abbiamo descritto finora ed indirettamente, uccide (veleni, morti sul lavoro, suicidi…). E complici sono tutte le organizzazioni, politiche e non, che, di fatto, nonostante i bei discorsi, ostacolano la tracciabilità dei pagamenti, l’abolizione del contante, le misure antiriciclaggio, il monitoraggio degli appalti e così via.

La camorra, cresce, ha bisogno di nero e produce, crea nero. Senza il nero la camorra non esiste, e la camorra non consente, con tutti i mezzi, di uscire dal nero: ne va della sua stessa esistenza. E chi lavora col nero, prima o poi, ha a che fare con la camorra e non riesce più ad uscirne. Dal nero e dalla camorra non si esce da soli…

Per uscire dal nero: essere onesti, fuggire la corruzione, attivare i percorsi di uscita a cui abbiamo accennato sopra: vediamo chi ci sta!

E poi applichiamo la stessa strategia che abbiamo descritto sopra per il fascismo: la cura è la stessa…

©giuseppe pastena 2020

Per sostenere #usciredalnero